SABATO 10 dicembre, ore 17.00
SALA INCONTRI “LA FILANDA” DI MONESIGLIO,
VIA FRANCESCO CORSINI, 18

PROGRAMMA

Ore 17,00/19,00
Incontro con gli amministratori, le imprese e tutti coloro che sono interessati per la presentazione del “Biodistretto del cibo nelle Alte Langhe piemontesi e liguri”.
Comitato promotore:
Osservatorio per il paesaggio delle Valli Bormida e Uzzone La prima Langa; la rete Bioslow; Italiabio; Biolanga; Associazione La Via Aleramica; Parco Culturale Alta Langa;
Associazione Fondiaria Rocca Bianca; Associazione Produttori Valli Bormida e Giovo (Terre di Bormia); New Wellness Education; Associazione Roero Langhemare; Associazione Culturale Strada 661 La Pedaggera “Cine per la Terra”.

ore 19,00/20,00
merenda sinoira

ore 20,30
proiezione del film INNESTI; al termine, dibattito con il regista Sandro Bozzolo e con il padre Ettore, protagonista del documentario

BIODISTRETTO DEL CIBO

Il cibo, e la sua produzione, racchiude i valori fondamentali di un territorio, di una comunità e della sua identità, del suo “saper fare”, del suo paesaggio ed in definitiva della sua cultura. Per questo le associazioni che, a diverso titolo, operano nel  territorio dell’Alta Langa, sia per la parte piemontese che ligure, intendono dare avvio ad un “biodistretto del Cibo” che valorizzi le peculiarità e le qualità della produzione locale.
Le Alte Langhe piemontesi e liguri, territorio forse meno conosciuto di quelli vicini e più noti, offrono un “unicum” che combina il sapore del mare con quello della montagna.
Un territorio di comunità tenaci che vogliono recuperare le loro identità storiche, simili nelle loro differenze, da cui partire per trasformare le difficoltà di essere “terre di confine” (o aree interne) in occasione di rinascita e prosperità.
L’avvio di un Biodistretto del Cibo, permetterà di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, la coesione e l’inclusione sociale, favorire l’integrazione tra attività caratterizzate da prossimità territoriale, garantire la sicurezza alimentare, promuovere l’agricoltura biologica, biodinamica e contadina, diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, ridurre lo spreco alimentare e salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. Ancor più, il Distretto rappresenta uno strumento strategico per favorire sinergie e collaborazioni tra settori economici diversi, a partire dall’integrazione tra il settore agroalimentare con le attività della ristorazione, del turismo e dell’accoglienza, che possono convenientemente collaborare nella direzione di un comune interesse per la crescita sostenibile del proprio territorio. Una scelta emersa dopo un periodo di confronto tra le diverse associazioni, che intendono anche recuperare una continuità fisica e culturale, interrotta da confini amministrativi.